HAI MAI PENSATO : TUTTO CIO’ CHE RITIENI UTILE, PUO’ ESSERE INUTILE? “Elogio dell’inutilità”

HAI MAI PENSATO : TUTTO CIO’ CHE RITIENI UTILE, PUO’ ESSERE INUTILE? “Elogio dell’inutilità”

Dott.ssa Iris Gargano

Laurea in Scienze della Comunicazione

E Laurea Magistrale in Pedagogia curriculum psico-pedagocico

Esperta di Progetti di sviluppo delle capacità emozionali in ambito didattico e nell’adulto.

https://garganopedagogista.it/

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Elogio dell’inutilità

Non è vero (neppure in tempi di crisi) che è utile solo ciò che produce profitto. Lo sostengono da sempre i filosofi, i quali ritengono che l’ossessione del possesso e il culto dell’utilità inaridisca lo spirito compromettendo anche alcuni valori fondamentali, come l’Amore e la Verità. Sul tema dell’utilità dell’inutile è tornato molte volte Heidegger, il quale sostiene che Il massimamente utile è l’inutile. Ma esperire l’inutile, questa è per l’uomo la cosa più difficile. Qui “l’utile” è inteso come ciò che è impiegabile praticamente e immediatamente per scopi tecnici, per ciò che provoca un effetto, con cui io posso amministrare e produrre. Si deve vedere l’utile come nel senso del salvifico, vale a dire, in quanto ciò che fa rivenire l’uomo a se stesso. In greco theoria è la pura quiete, la suprema energheia, il supremo modo di mettersi-in-opera, che prescinde da ogni motivazione pratica: il lasciar-essere-presente, l’esser-presente stesso.
Molte volte l’impegno che mettiamo in attività che sembrano avere come unico fine il divertimento e la soddisfazione di risolvere un problema difficile, si rivela essenziale in un ambito che nessuno aveva previsto, con conseguenze positive e che portano lontano. Tuttavia per l’uomo odierno è sempre più complicato provare interesse per qualcosa che non implichi un uso pratico e immediato per “scopi tecnici”. Ma senza “inutilità” e “gratuità” difficilmente l’uomo potrà rendere più umana l’umanità. Anche Calvino, contro ogni visione utilitaristica, ci ricorda che i classici non si leggono perché devono servire a qualcosa: si leggono per la sola gioia di leggerli, per il piacere di viaggiare con loro, animati esclusivamente dal desiderio di conoscere e di conoscerci. Se possiamo scegliere come usare il tempo, in termini quantitativi e qualitativi, nel divertimento o a lavoro, quello è il vero lusso; se riusciamo a stare con quello che accade e se possiamo permetterci un po’ di pace e di silenzio, allora vuol dire che abbiamo fatto un passo in avanti nelle nostre vite. L’inutile decreta il primato del pensare sul fare, l’ agire disinteressato sull’ agire mercantile, i giovani soprattutto in questo secolo vivono sotto l’ impulso dell’inutile che sta mettendo in discussione le basi del modello occidentale e globale, nell’ uso della vita e del tempo.

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